Rientrato a Roma dopo alcune settimane, ho parcheggiato l’auto in un garage sotterraneo, ho preso le scale che salgono e mi sono ritrovato completamente solo nella quiete relativa del parco di Villa Borghese. La mattina dei giorni feriali nel tardo inverno si può letteralmente passeggiare lì in completa solitudine, fatta eccezione per un magari uno o due gatti che si saranno sdraiati su un tavolo di legno. Certo, la puòi sentire il rombo delle macchine che passano oltre gli alberi in via Muro Torto, ( ‘Crooked Wall Street. No kidding’,), ma la città sembra lontana, l’aria sembra più pulita, ed è difficile credere che si e a 15 minuti a piedi da tutti i turisti, il traffico, i ristrutturazioni rumorosi, i sacerdoti, politici e loro amichetti che dominano ormai il quartiere . Il sentiero dove mi trovai virò a sinistra tra alcuni cespugli. Una volta tra i cespugli, sulla mia sinistra, c’erano due cavalli al pascolo. Anche se ho detto ‘Ciao’ abbastanza ad alta voce il cavallo più vicino a quanto pare non mi ha sentito fino a quando ero a pochi metri da lui. Sorpreso, il cavallo e saltato un po ‘indietro, nitrì, e poi ha fatto qualcosa che non sapevo che i cavalli potessero fare: mi ringhiò. Inoltre mentre mi allontanavo ci siamo guardati negli occhi a vicenda e sono abbastanza sicuro che il suo sguardo verso di me significava ‘stronzo’. Comunque.
Ho continuato sul sentiero che in circa dieci minuti mi ha portato sopra Piazza del Popolo. Li su c’e una panorama abbastanza buona della città, San Pietro in lontananza, la piazza e le due chiese gemelle sotto, il Tevere in mezzo. Roma è quasi perfettamente bella da quel punto di vista. E difficile pensare che fino al ‘800 cento i Romani si riunivano in quella piazza divertendosi a vedere le teste di persone che rotolavano giù dalla piattaforme in mezzo, tagliate con uno o due colpi secchi, di solito teste femminile. Sembra così improbabile in un posto così bello.
Scendendo lungo la passerella verso la piazza inizi a sentire che hai lasciato un paesaggio idilliaco e sei tornato nel 21 ° secolo. Un sacco di taxi, molte persone che vanno di corsa, soprattutto donne, per andare a lavorare o fare commissioni , altra gente che sembra a passeggio, per lo più uomini, spesso con, ehm, persone più giovane, snelle e belle accanto, verso i bar – che sono stazionati ogni 3 metri a Roma per legge, sembra – altre persone un po ‘perso, per lo più turisti, non rendendosi conto che perdersi nel centro storico è uno dei modi migliori per prendere il suo sapore.
Sulla destra della piazza si può fare un salto in chiesa e dare un’occhiata alle opere di Caravaggio, se t’interesse. In genere la chiesa e un pochino meno affollato di San Luigi, l’altra chiesa in città’ che ospita le opere dello stesso pittore. Se invece hai fame, eviti tutti i bar che vedi e puntati direttamente sulla strada in mezzo (via del Corso,), vai diritto per circa 500 metri o giù di lì fino a piazza in Lucina. Li troverai Ciampini. Se il tempo è bello, (cioè’, a Roma circa 344 giorni l’anno,) hanno tavolini all’aperto, e francamente tutto ciò che fanno di solito è fresco e di alta qualità, dal cappuccino ai cornetti con la panna e e fragole di bosco o alla crema con marrons glacé, al loro gelato, granite in estate, ai loro panini e tramezzini. Dopo aver finito a godere il sole della mattina, poi alzarti per passeggiare fino a Piazza di Spagna, dando un’occhiata alle borse che valgano 29 euro nelle vetrine dei negozi che Prada-Gucci-LVMH-Hermes ti venderanno per soli 1.100. Una volta arrivato sotto le scale di Trinita’ dei Monti, potresti anche fare un giro in carrozza, se proprio ci tieni. Io no. Ogni volta che passo davanti alla linea di carrozze in attesa nella piazza, tutti i cavalli davanti ormai mi guardano con l’espressione ‘stronzo’. Sarebbe meglio che io torni da Ciampini.
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